Frisa INTEGRALE Senatore Cappelli 500 gr.
Frisa INTEGRALE Senatore Cappelli 500 gr.
Prezzo di listino
€6,00 EUR
Prezzo di listino
€8,00 EUR
Prezzo scontato
€6,00 EUR
Prezzo unitario
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per
Le frise integrali “Lucarella” Senatore Cappelli sono prodotte di grano 100% italiano.
L'impasto, ottenuto dalla lievitazione di farina integrale di grano Senatore Cappelli, acqua, sale e lievito, viene lavorato a mano per renderne omogenea la struttura e tagliato nella pezzatura desiderata secondo la tradizione locale e lavorato fino alla forma di una losanga.
La cottura avviene, ancora oggi attraverso un procedimento particolare, con l’antica tecnica tradizionale di una doppia cottura in forno a legna.
Dopo la prima cottura la singola forma, ancora calda, viene tagliata con un filo ("a strozzo") sul piano mediano orizzontale lasciando sulla faccia dello scorrimento dello spago la caratteristica superficie irregolare.
I due pezzi ottenuti, quello inferiore col fondo piatto e quello superiore con il dorso curvo, si cuociono nuovamente in forno (bis-cotto) per eliminare l'umidità residua della pasta.
La frisa viene conservata in contenitori di creta (oggi in buste di plastica) per preservala dall'umidità e favorirne la conservazione.
Nel dopo guerra, la frisa era un piatto destinato alle tavole dei ricchi o dei possidenti in occasioni importanti; mentre in seguito è diventato un alimento della tradizione contadina, condita con pomodoro fresco, sale e olio extravergine d’oliva.
Ai giorni nostri la frisa è diventata un simbolo della alimentazione ed è uno dei piatti tipici della Puglia, un pasto prelibato a tutti gli effetti.
L'impasto, ottenuto dalla lievitazione di farina integrale di grano Senatore Cappelli, acqua, sale e lievito, viene lavorato a mano per renderne omogenea la struttura e tagliato nella pezzatura desiderata secondo la tradizione locale e lavorato fino alla forma di una losanga.
La cottura avviene, ancora oggi attraverso un procedimento particolare, con l’antica tecnica tradizionale di una doppia cottura in forno a legna.
Dopo la prima cottura la singola forma, ancora calda, viene tagliata con un filo ("a strozzo") sul piano mediano orizzontale lasciando sulla faccia dello scorrimento dello spago la caratteristica superficie irregolare.
I due pezzi ottenuti, quello inferiore col fondo piatto e quello superiore con il dorso curvo, si cuociono nuovamente in forno (bis-cotto) per eliminare l'umidità residua della pasta.
La frisa viene conservata in contenitori di creta (oggi in buste di plastica) per preservala dall'umidità e favorirne la conservazione.
Nel dopo guerra, la frisa era un piatto destinato alle tavole dei ricchi o dei possidenti in occasioni importanti; mentre in seguito è diventato un alimento della tradizione contadina, condita con pomodoro fresco, sale e olio extravergine d’oliva.
Ai giorni nostri la frisa è diventata un simbolo della alimentazione ed è uno dei piatti tipici della Puglia, un pasto prelibato a tutti gli effetti.